13 maggio 2008

At first I was afraid

ho iniziato ad ascoltare musica prima con cassette a casaccio dei miei, che hanno smesso di seguire la musica circa verso la metà degli anni 80, e che non avevano vissuto l'ondata culturale degli anni 70 se non di striscio.

Il primo gruppo che ho incontrato sono stati i queen, avevo dieci anni e ci fermammo, io e mio padre, a un autogrill. mi fece comprare la doppia cassetta del concerto di wembley 86, io avevo con me il mangianastri a pile perchè in macchina la radio non c'era.

Feci finta di conoscere alcuni pezzi: ovvio che scelsi subito come mie preferite we are the champions e we will rock you. A scuola ascoltavano, quell'anno, gli 883.

L'hanno dopo, andavo a scuola a venezia, conobbi i pitura freska, ma in realtà ascoltavo solo e soltanto queen. Scoprri e comprai una ad una tutte gli album dai primissimi agli ultimi. Il primo CD che comprai fu The Miracle dei Queen.

L'anno dopo un amico mi avrebbe prestato la cassetta di One Hot Minute, ma era presto per me, quell'album lo avrei amato anni dopo.

Continuai nella mia monomania. Vi si accostarono Manowar, Timoria, dalle amicizie giocodiruolesche, e poi con l'adolescenza e le feste, scoprii cantautori italiani e mostri degli anni 70.

I Red Hot entrarono nel mio cuore nell'inverno dei sedici anni, in settimana bianca.

un anno dopo ascoltavo loro, bandabardò, emerson lake e palmer, e il mio parco culturale aveva raggiunto un livello decente per tenere una conversazioni tra adolescenti.

Il mio amore per il pop più trito e commerciale penso derivi dagli anni a firenze, passati tra stranieri, disco per turisti e fighetti.

I litfiba e i negrita andavano a Firenze, e li assorbii nelle schitarrate davanti al fuoco quando andavamo a passare la notte in campagna.

In inghilterra scoprii improvvisamente Oasis, Prodigy, Paul Weller, e soprattutto, l'anno che mi trasferii, Fat Boy Slim.

Iniziai a rubare cd a decine dai negozi, house, hardcore, drum n bass, elettronica.
Continuavo l'ascolto fisso dei Red Hot. Completai la discografia rubando da un negozio un doppio cd con mother's milk e mojo uplift party (whatever), due anni dopo, a bologna, un pomeriggio estivo, sotto oppio.

iniziava a piacermi l'hip-hop, ma non compravo mai niente. In inghilterra ascoltavo tantissimo anche IL DADO di Daniele Silvestri.

Dopo due anni tornai in Italia, avendo integrato la toscanità da occupazione con la cosmopolita fattanza della British Riviera, ero figo e facevo cassette per gli amici che andavano tantissimo.
Scar Tissue.
E ripartii, a Los Angeles, dove entrai nel mood solare, dove portai la vida que vendrà dei 99 POSSE, dove scoprii wyclef jean, nas, b.i.g., tupac, tutto il mainstream west coast, poi i Live del mio amico di vagabondaggio, e svariati gruppi giapponesi, da coinquilini giappi.

Non scaaricavo musica, restai piuttosto fermo come cultura,
e al ritorno, non ascoltavo quasi più musica per questo questo e quest'altro motivo.
Uscì By the Way the RHCP, che lasciava l'amaro in bocca.

All'università mi accompagnarono i Rage, e poi Andre3000.
Scoprii pochi mesi dopo i The Streets, e qualcosa in me ora si aprì ai pearl Jam, ai Nirvana, al metal ortodosso del mio mitico coinqulino cyberbradipo.

vagammo nel vintage, Skid Row, raggiungemmo l'apice dell'incoerenza cantando di fila enter sandman e immensamentegiulia.

Fu allora che una rivoluzionaria presenza mi schiaffeggiò la coscienza con decine di correnti e gruppi, con una pioggia di nomi che mi fece vedere come io non avevo mai spaziato in migliaia di territori, ma che avevo anche perso l'abitudine a seguire il presente, rifugiandomi nelle mie nicchie.

mi mancava praticamente TUTTO: presi una grande pentola, e preparai un incredibile minestrone: Cure, Brassens, Eels, Sonic Youth, Kyuss e QOTSA, mentre scoprivo Sangue Misto, Devendra Banhart. Poi Jeff Buckley. Ed era solo l'inizio. I Radiohead saranno sempre misteriosi per il mio cuore, mentre si avvicinavano all'orizzonte i Gomez, e i RHCP restavano a prendere la polvere. Fashion Nugget brilla sempre in alto.
I Placebo di quando in quando si fermano per un paio di settimane.

Mi ero perso tantissimo, e iniziai una grande opera di rinascita, sentendomi, nel presente, sperso e goffo.

2 commenti:

Abele the Underdog ha detto...

Il mio primo cd, quello comprato con la mia volonta, è stato Muse-Sick-N-Hour-Mess-Age dei Public Enemy.
Holy...ho un blog anche io ora! x)

Cagnoozo ha detto...

che inizio sfolgorante! mi ti immagino, ancora bambino e gi´incazzato heheh